Settore trasporti: l'UE fa un passo in avanti favorendo lo sviluppo economico e l'integrazione della comunità. I paesi membri infatti godranno a breve di un sistema di trasporto agevolato che presto darà vita a ben 11 mila nuove assunzioni. Il fatto che questo aspetto sia stato sinora, se non proprio dimenticato quanto meno trascurato, si deve alla necessità di investire annualmente nel settore cifre pari a circa 130 miliardi di euro, denaro non sempre disponibile nelle casse dell'UE o comunque destinato ad altro.
I trasporti e l'Europa
Ma l'Europa non punta solo al miglioramento dei trasporti in senso lato: vuole decarbonizzare e ridurre anche l'emissione dei gas serra.
La sfida della mobilità interna terrà infine conto della crescente digitalizzazione che accompagna la nostra epoca, dell'automazione logistica e, aspetto non meno importante, della privacy e della sicurezza dei dati trasmessi ai vari sistemi.
Non solo asfalto
L'asfalto non sarà più l'unico o il principale supporto al trasferimento delle merci o al lavoro dei corrieri: per quanto riguarda il settore trasporti, l'UE fa un passo in avanti infatti anche nel senso dell'ecologia. Verranno quindi potenziati gli assi ferroviari e marittimi, meno inquinanti rispetto al trasporto su gomma.
I costi
La somma di denaro da destinare a questo miglioramento commerciale non è esigua.
Un'analisi dei costi minuziosa e dettagliata diventa quindi importantissima tanto se si considera il trasporto su strada quanto se si tengono in conto invece le vie navigabili.
I fondi europei verranno comunque destinati a progetti, ad una parte di essi ovviamente e non a tutti, che siano effettivamente attuabili e sostenibili oltreché utili per l'economia nazionale e comunitaria.
Per questo motivo l'UE verrà incontro ai paesi membri semplificando un po' gli ostacoli burocratici, ma essi dovranno dal canto loro impegnarsi a realizzare velocemente le migliorie proposte ed a consentirne il monitoraggio.
Per quanto riguarda il settore trasporti, l'UE fa un passo in avanti anche in materia di manutenzione delle infrastrutture che dovrà essere sempre più assidua su tutti i fronti.
Tutti gli stati membri quindi nei prossimi anni dovranno fornire informazioni precise sulla disponibilità di fondi da destinare alla manutenzione.